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Nel 1944 i servizi di intelligence statunitensi effettuarono una serie di originali ed ingegnosi attacchi propagandistici nei confronti della Germania nazionalsocialista.
Uno di essi è ricordato col nome in codice “Operation Cornflakes”.
La prima missione avvenne il 5 gennaio del 1945. Un treno delle poste tedesche fu bombardato dall'aviazione alleata; ma assieme alle bombe vennero gettati dagli aerei anche dei pacchi contenenti corrispondenza falsa, benchè recante indirizzi veri. Lo scopo era di confondere le lettere false con quelle vere, così che le poste tedesche, recuperando i pacchi postali dalle macerie, finissero col consegnare anche i pacchi americani.
I pacchi postali lanciati dagli americani contenevano materiale propagandistico, fra cui copie false del giornale nazionalsocialista “Das Neue Deutschland”.
Alcuni dei pacchi, in particolare, erano affrancati con un francobollo falso, creato appositamente dall'Office of Strategic Services statunitense. In esso, il volto di Hitler che compariva sui normali francobolli è trasfigurato mostrando i tratti di un teschio: in questo modo si associava il Führer alla simbologia negativa della Grande Mietitrice, ed oltretutto si voleva suggerire la sua prossima sconfitta, e di conseguenza la sua morte.
Il numero dei pacchi disseminati durante i lanci dell'operazione Cornflakes non era certo tale da influenzare sensibilmente l'opinione pubblica del popolo tedesco. Lo scopo della missione però non era certo questo, quanto di dimostrare la possibilità delle forze armate americane di infiltrarsi all'interno dei sistemi della nazione avversaria.
Usare postini “nazisti” per recapitare ai tedeschi propaganda anti-nazista: il vero meta-messaggio di questa missione di propaganda sta proprio in questa beffa. In questo modo, si mostrava sia al popolo tedesco che alle truppe americane che le difese della Germania nazista non erano certo impenetrabili.